lunedì 13 maggio 2013

UNA RETRIBUZIONE ALTERNATIVA IN TEMPO DI CRISI

 
L’argomento ricorrente che torna spesso sulla bocca di tutti è la Crisi che sta portando l'Italia ad un drammatico naufragio economico e sociale.
Purtroppo le persone che ne risentono di più sono le persone più deboli che non hanno o non vogliono avere nessun legame con la casta, gli anziani con la pensione sociale depauperizzata, i giovani costretti a lavorare nei call center a 2€ l'ora, gli esodati fregati dalla riforma Fornero, i piccoli imprenditori strozzati da Equitalia e tanti tanti altri....
Ma come comportarci di fronte ad una simile catastrofe collettiva?
Molti miei amici sono "scappati" in Australia, Norvegia, Usa, Singapore trovando una loro dimensione lavorativa e dove la loro laurea è considerata un valore aggiunto.
Altri si sono messi a delinquere, truffare e a vivacchiare nel malaffare, sostenendo che se vengono arrestati dopo qualche mese sono nuovamente fuori, e poi con la loro laurea in giurisprudenza e la loro abilitazione all'avvocatura tutto è più facile...
Qualcuno è diventato un pokerista di professione con fortune alterne. Mi racconta di viaggi nei Casinò di mezza Europa, di donne, di giocate impossibili del computer che lo fa perdere con un tris di Assi contro un 2 e un 3 che fa scala...
Uno si è fatto prete dicendo che in questo settore la crisi non esiste, anzi la tunica ti permette d avere una vita tranquilla, sicura e senza la lotta quotidiana per un pezzo di pane.
La mia migliore amica invece mi dice a chiare lettere: "Sì, faccio la escort. Lo faccio per non morire di precariato"
Altri, i più numerosi, sono presi dall'angoscia e dalla disperazione e non tanto velatamente parlano di farla finita...mentre qualcuno ancora lecca il sedere al politico che promette, promette, promette...
Quando si parla di una situazione serissima come quella del lavoro è necessario mantenere la capacità di non drammatizzare più di tanto e, soprattutto, passare all’azione per entrare nel circolo del recupero del lavoro perso; ma come si fa a riciclare il lavoro, ci si chiede con sbigottimento? A questo punto si deve necessariamente analizzare una realtà nella quale molti si sono imbattuti: persone che per scelta o per necessità hanno voltato completamente le loro pagine professionali e si sono inventati un lavoro lontano milioni di anni luce da quello che facevano prima.
Io le ho sperimentate tutte le situazioni che vi ho elecato sopra(tranne il prete e la escort) e per non lasciarmi annientare dalla depressione ho deciso di inventarmi delle entrate alternative.
Alternative che ho trovato sul web, che non mi fanno diventare milionario, ma mi garantiscono una rendita annuale sicura che mi aiuta nei momenti in cui il lavoro scarseggia o scompare.
Nel Web ci sono siti di sondaggi che ti danno buoni per la spesa, alcuni che ti pagano per avere la tua opinione su questo o quel determinato prodotto, altri che pagano per scrivere articoli su i più svariati temi, altri che ti ingaggiano per fare il mystery shopper...e qualcuno che ti da premi per giocare sul proprio sito...
Per questo è importante crearsi alternative per non restare imbrigliati nello spettro della disoccupazione. La volontà di riuscire non va mai in pensione. La realtà insegna che guardare al di là dei modelli prestabiliti (nel lavoro, nei sentimenti, nelle scelte in genere), è un valore inestimabile, un motivo potente di miglioramento, che premia sempre chi non vuole soccombere. La voglia di fare e l’autostima porta ad essere pienamente se stessi, che, in fondo, è il primo vero dovere di chi non vuole mai arrendersi di fronte a qualsiasi difficoltà della vita.
 
Saluti