L’argomento ricorrente che torna spesso sulla
bocca di tutti è la Crisi che sta portando l'Italia ad un drammatico naufragio
economico e sociale.
Purtroppo le persone che ne risentono di più sono
le persone più deboli che non hanno o non vogliono avere nessun legame con la
casta, gli anziani con la pensione sociale depauperizzata, i giovani costretti
a lavorare nei call center a 2€ l'ora, gli esodati fregati dalla riforma
Fornero, i piccoli imprenditori strozzati da Equitalia e tanti tanti altri....
Ma come comportarci di fronte ad una simile
catastrofe collettiva?
Molti miei amici sono "scappati" in
Australia, Norvegia, Usa, Singapore trovando una loro dimensione lavorativa e
dove la loro laurea è considerata un valore aggiunto.
Altri si sono messi a delinquere, truffare e a
vivacchiare nel malaffare, sostenendo che se vengono arrestati dopo qualche
mese sono nuovamente fuori, e poi con la loro laurea in giurisprudenza e la
loro abilitazione all'avvocatura tutto è più facile...
Qualcuno è diventato un pokerista di professione
con fortune alterne. Mi racconta di viaggi nei Casinò di mezza Europa, di
donne, di giocate impossibili del computer che lo fa perdere con un tris di
Assi contro un 2 e un 3 che fa scala...
Uno si è fatto prete dicendo che in questo
settore la crisi non esiste, anzi la tunica ti permette d avere una vita
tranquilla, sicura e senza la lotta quotidiana per un pezzo di pane.
La mia migliore amica invece mi dice a chiare
lettere: "Sì, faccio la escort. Lo faccio per non morire di
precariato"
Altri, i più numerosi, sono presi dall'angoscia e
dalla disperazione e non tanto velatamente parlano di farla finita...mentre
qualcuno ancora lecca il sedere al politico che promette, promette, promette...
Quando si parla di una situazione serissima come
quella del lavoro è necessario
mantenere la capacità di non drammatizzare più di tanto e, soprattutto, passare
all’azione per entrare nel circolo del recupero del lavoro perso; ma come si fa
a riciclare il lavoro, ci si chiede con sbigottimento? A questo punto si deve
necessariamente analizzare una realtà nella quale molti si sono imbattuti:
persone che per scelta o per necessità hanno voltato completamente le loro
pagine professionali e si sono inventati un lavoro lontano milioni di anni luce
da quello che facevano prima.
Io le ho sperimentate tutte le situazioni che vi
ho elecato sopra(tranne il prete e la escort) e per non lasciarmi annientare
dalla depressione ho deciso di inventarmi delle entrate alternative.
Alternative che ho trovato sul web, che non mi
fanno diventare milionario, ma mi garantiscono una rendita annuale sicura che
mi aiuta nei momenti in cui il lavoro scarseggia o scompare.
Nel Web ci sono siti di sondaggi che ti danno
buoni per la spesa, alcuni che ti pagano per avere la tua opinione su questo o
quel determinato prodotto, altri che pagano per scrivere articoli su i più
svariati temi, altri che ti ingaggiano per fare il mystery shopper...e qualcuno
che ti da premi per giocare sul proprio sito...
Per questo è importante crearsi alternative per
non restare imbrigliati nello spettro della disoccupazione. La volontà di
riuscire non va mai in pensione. La realtà insegna che guardare al di là dei
modelli prestabiliti (nel lavoro, nei sentimenti, nelle scelte in genere), è un
valore inestimabile, un motivo potente di miglioramento, che premia sempre chi
non vuole soccombere. La voglia di fare e l’autostima porta ad essere
pienamente se stessi, che, in fondo, è il primo vero dovere di chi non vuole
mai arrendersi di fronte a qualsiasi difficoltà della vita.
Saluti